lunedì 23 settembre 2013

L'economia globale ed il principio dei vasi comunicanti

Il principio dei vasi comunicanti (Wikipedia)
Su wikipedia, il principio dei vasi comunicanti è spiegato così: "se si versa un liquido in vasi tra loro in comunicazione, anche se di forma diversa esso si dispone allo stesso livello in ognuno dei contenitori" ( per ulteriori informazioni in merito rinvio al seguente link ). L'economia globale è composta da più economie tra loro in comunicazione così come quei vasi, con scambi tra l'una e l'altra, anziché d'acqua, di denaro.
Così come l'acqua per la forza di gravità scende a valle, per la legge della domanda e dell'offerta, il denaro va dove il prezzo di beni e servizi è più basso. I paesi occidentali, per molti anni, si sono abituati ad avere un recipiente sempre pieno: un sistema di poche economie che scambiavano solo tra loro beni e/o servizi con denaro, cosicché il denaro si spostava rapidamente da un vaso all'altro e viceversa ma restava sempre in occidente. Con la progressiva industrializzazione di paesi come India, Cina, Brasile, che per gli stessi beni e/o servizi praticano prezzi inferiori ai nostri, il denaro ha cominciato ad emigrare verso nuove economie, nuovi recipienti che si sono aggiunti. L'emigrazione dei capitali è peraltro aggravata a causa dei lavoratori extracomunitari che spediscono denaro a familiari che vivono in altri paesi. Cosicché paesi come l'Italia che un tempo potevano contare su una maggiore liquidità, oggi risultano prosciugati della medesima. La fine della crisi e del crollo delle economie occidentali è collegata alla nascita di nuovi equilibri, che si avranno solo quando i prezzi dei nostri beni e/o servizi scenderanno al livello di quelli praticati nelle economie emergenti, che riempiendosi di liquidità sono destinati a salire. Il che succederà quando i nostri salari scenderanno, e quelli dei paesi emergenti saliranno, raggiungendo lo stesso livello: se oggi, qui in Italia, un operaio guadagna € 1000,00 al mese, in Cina, per fare lo stesso mestiere, un operaio ne guadagna € 250,00. E' pertanto inevitabile che un imprenditore decida di creare stabilimenti là anziché qui. I diritti dei lavoratori italiani, dall'inizio della crisi, hanno già subito gravi erosioni ma le condizioni economiche e lavorative dei dipendenti italiani sono ancora ad un livello estremamente più alto rispetto a quelle praticate in altri paesi. Si aggiunga che nei paesi emergenti, il numero delle persone che ancora vivono in condizioni arretrate ma che trarrebbero un certo miglioramento alle condizioni lavorative ivi praticate, è molto alto. Concludendo: una seria ripresa dell'Eurozona si avrà solo quando le disuguaglianze in termini di reddito pro capite, tra i nostri lavoratori ed i lavoratori dei paesi emergenti cesseranno. Le promesse sull'Iva e sull'Imu sono dei "contentini" inefficaci. Come giustamente sottolineano le istituzioni comunitarie, occorre un serio impegno per abbassare il costo del lavoro ed occorre puntare sulla competitività: abbassando il prezzo dei beni e/o servizi offerti o migliorandone la qualità. Alternative non ne vedo.

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